La serata di sabato 29 Luglio è stata dedicata al delicato tema delle ustioni grazie al Gruppo Assistenza Ustionati – GAU e dell’Associazione ConTatto.
Il Gruppo Assistenza Ustionati (GAU) è un’associazione senza fini di lucro nata nel 1999 per iniziativa di un gruppo di persone ustionate che ancora oggi sono il cuore dell’organizzazione insieme al personale del Dipartimento di Fisioterapia e Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliera CTO/CRF/Maria Adelaide. Lo scopo è quello di mettere a disposizione la propria esperienza per aiutare chi si trova nella medesima condizione.

Sul palco è intervenuta Angelica Garcia, presidente del GAU che ha chiarito la mission dell’associazione: innanzitutto offre supporto alle persone ustionate, in ospedale e a domicilio, nell’affrontare le cure necessarie; inoltre, si occupa di prevenzione attraverso formazione di docenti, operatori sociali e familiari del Piemonte e la sensibilizzazione nelle scuole di vario ordine e grado.

Angelica Garcia ci tiene a sottolineare che, sebbene la chirurgia sia fondamentale per ricostruire la cute, l’ustione lascia sempre la cicatrice che diventa motivo di non accettazione del nuovo corpo e porta le persone a perdere la voglia, per vergogna, di condurre una normale vita sociale e di relazione.

Nasce così la collaborazione con il Progetto Ben-Essere, realizzato dall’Associazione Verba in partnership con il Servizio Passepartout del Comune di Torino, che interviene proprio sulla cicatrice, laddove la chirurgia estetica è obbligata a fermarsi, attraverso una tecnica nota come camouflage terapeutico realizzato con appositi prodotti che agiscono in maniera specifica. Non si tratta semplicemente di una banale tecnica per “coprire le imperfezioni” quanto, piuttosto, di un vero e proprio supporto alle terapie mediche e al reinserimento sociale e relazionale.

Da quest’anno, inoltre, è nata una collaborazione tra il GAU e l’Associazione ConTatto per la creazione di libri tattili sulla prevenzione delle ustioni destinati ai ragazzi delle scuole superiori per facilitare la comprensione dell’argomento alle persone ipovedenti e cieche associando alla scrittura Braille le sensazioni tattili di ciò che si legge. Se, per esempio, dobbiamo parlare di un albero – ha detto la presidente Elisa Molino – noi disegnamo fedelmente l’albero e poi trattiamo pezzi di corteccia e foglie vere per renderlo il più simile possibile alla realtà. Così anche è stato fatto per il libro sulla prevenzione delle ustioni: non bisogna dimenticare, infatti – continua Elisa Molino – che spesso questi libri sono un’importante finestra che permette ai bimbi ciechi di esperire il mondo.

Proseguendo nella discussione, Giulia Allasia ha portato la propria esperienza prima come ex paziente e in ultimo come volontaria del GAU. Il suo percorso ha inizio nel 2011 a seguito di una causticazione che l’ha portata ad un periodo di ricovero presso il CTO dove ha conosciuto il GAU decidendo di farne parte.
E’ proprio questo il ruolo del volontario – racconta Giulia – esserci. Esserci come prova che una rinascita è possibile e che le cose cambieranno. “Perché a seguito di alcuni traumi non esistono parole che possano lenire un dolore così profondo.

A seguire, l’ex presidente GAU, Tommaso Acchiardi, ha raccontato la sua battaglia di sensibilizzazione sull’uso dell’alcol denaturato (quello rosa, per intenderci) tutt’oggi responsabile di circa 300 casi di ustioni gravi all’anno e del 10% dei decessi.

Ha guidato e vinto una campagna per il Ministero della Salute sulla modifica del foro di uscita dei contenitori di alcol che a causa della loro conformazione sono responsabili della nebulizzazione dello stesso e conseguentemente del ritorno di fiamma causa degli incidenti.

C’è molta confusione sulle proprietà dell’alcol – racconta Tommaso – che ad oggi può essere tranquillamente sostituito sotto ogni aspetto da prodotti molto più validi, economici e sicuri, come l’alcol in gel. Ancora oggi viene infatti usato per ravvivare fiamme libere e sono molte le leggende metropolitane che attribuiscono a questa sostanza un effetto disinfettante in caso di ferite e detergente in ambito domestico, ma la realtà è ben diversa. Molti non sanno che l’alcol è batteriostatico, stordisce quindi i batteri per pochi minuti senza ucciderli e quindi non impedendo una potenziale infezione.
Si conclude l’intervento con un messaggio ben chiaro: l’uso dell’alcol denaturato è ormai obsoleto e il suo utilizzo è insensatamente pericoloso e potenzialmente dannoso.

Per il Polo Cittadino della Salute
Nancy Sgarlata e Federico Stella – Associazione Volonwrite